Quando si parla di dieta chetogenica, ci si riferisce a un regime dietetico basato sulla diminuzione delle dosi di carboidrati assunti ogni giorno che, secondo chi la promuove, dovrebbe portare a una veloce perdita di peso.

La poca presenza di carboidrati, in questo tipo di alimentazione, viene bilanciata dalle maggiori dosi di proteine e grassi. Sarebbe questo l’aspetto che porta a una rapida riduzione i peso, in quanto la poca presenza di zuccheri e carboidrati nell’organismo, porta quest’ultimo a ottenere energia bruciando i grassi, formando quelli che, a livello tecnico, vengono definiti corpi chetonici.

Dieta chetogenica: di cosa si tratta?

La dieta va seguita in cicli di tre o quattro settimane, puntando a una riduzione di peso di circa 1-2 chili a settimana. Chiaramente, tenendo conto che il corpo di ognuno di noi differisce dagli altri, tale tipo di regime alimentare deve essere formulato da un professionista osservando le esigenze del proprio paziente.

In linea generale, la dieta si basa su un’assunzione di carboidrati che va dai 30 a massimo 50 grammi al giorno e, contestualmente, su un aumento della quantità di proteine di 1 grammo per chilo di peso corporeo. I grassi vanno dai 15 ai 30 grammi per chilo.

In tutto questo, è chiaro che non possono mancare frutta e ortaggi, essenziali in qualsiasi tipo di alimentazione. Bisogna, però, seguire delle linee guida, ovvero:

• È possibile assumere senza troppi limiti le verdure a foglia, i cetrioli, cime di rapa, i cardi, i cavolfiori, i finocchi, i peperoni verdi e le zucchine;

• Si devono assumere in dosi minori pomodori, porri, cavolini di Bruxelles, asparagi, carciofi, peperoni gialli e rossi, cipolline, fagiolini, melanzane, rape e zucca gialla;

• Vanno evitate le barbabietole, le patate e le carote cotte.

La dieta chetogenica è efficace?

Diversi nutrizionisti, pur convenendo sull’efficacia di questo regime alimentare riguardo alla perdita di peso rapida, ricordano spesso quanto si tratti di un regime alimentare non bilanciato, che può andar bene per un massimo di 4 settimane, onde evitare danni a fegato e reni.

Per tal motivo, prima di adottare questo tipo di alimentazione, è indicato consultare un professionista della nutrizione, che saprà tener conto dello stato di salute generale dell’individuo e suggerire meglio le modalità e i tempi da rispettare.

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